Lucia “olim serva”, cioè un tempo schiava del Quondam Paolo de Almario, nel 1467 lascia al Magistrato di Misericordia la gestione dei proventi derivanti da 100 libbre sul Banco di San Giorgio a favore dei carcerati, delle povere “Spose di Città” e dei poveri. Anche Margherita, “olim serva et ex sclava”, lascia al Magistrato 300 libbre per aiutare chi, nella vita, ha avuto meno fortuna di lei.
Lucia e Margherita sono due ex schiave riscattate dai loro padroni.
Due storie, tra le tante, che Isabella Merloni, Archivista del Magistrato di Misericordia, ha raccontato ai Soci Coop nell’ambito della conferenza “Testamenti di ex schiavi a favore dei poveri”, proposta nel calendario del programma culturale “Coop Incontri”.
Il Magistrato o Ufficium Misericordie venne istituito il 23 dicembre 1419 dal doge Tomaso de Campofregoso e dal Consiglio degli Anziani su impulso dell’arcivescovo di Genova, Pileo De Marini, dando ordine a precedenti esperienze che avevano avuto lo scopo di garantire l’esecuzione dei legati testamentari destinati dai privati genovesi ai poveri e ad altre opere pie.
L’attuale sede del Magistrato di Misericordia è Palazzo Rocca in Via dei Giustiniani: un tipico palazzo nobiliare della città antica, legato per testamento all’ente dal patrizio genovese Giovanni Battista Rocca, con il proprio testamento del 30 giugno 1705.
È possibile visitarlo e consultare la raccolta archivistica antica (secoli XV-XIX) dal lunedì al venerdì, prenotando al numero 010 – 8392936.